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Rivoluzione siciliana del 1848:
Dopo la rivolta a Palermo e nei maggiori centri dell'isola, il 27 marzo 1848 - nasce la Repubblica Siciliana. La Sicilia ritorna ad essere indipendente: Ruggero Settimo è a capo del governo e ritorna a sventolare l'antico vessillo siciliano. La rivoluzione siciliana del 1848 sarà poi soffocata dall'imponente esercito borbonico, comandato dal Filangieri, l'anno successivo. |
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INDIRIZZO DEL COMITATO DI TUSA NEL 1848 Tusa, 3 febbraio 1848
A S.E. il Sig. Cav. D. Ruggero Settimo Presidente del Comitato Generale PALERMO
I cittadini di Palermo han mostrato al mondo intero che il cuore Siciliano non era pur anco spento e, degni figli dell’eroismo degli avi nostri, han saputo concepire e portare ad effetto la grande opera della nostra redenzione. Le memorande gesta compiute in sì breve correre di giorni han destato negli animi Siciliani i vivi sentimenti della più alta riconoscenza: l’Italia esulterà ammirando questi Eroi della fiera sua rigenerazione - Il popolo di Tusa, mercè noi che ha costituito membri di un provvisorio Comitato, annunzia a Lei, primo rappresentante della Nazione, le espressioni del suo giubilo nell’avere inalberato e baciato lo stendardo che ci riunisce fratelli nella speme e nella gioia di novella vita felice - Liberatori della Patria ponete questa Comune sotto le grandi ali che spiega la portentosa Aquila del trionfo siciliano –
I componenti del Comitato provvisorio:
Dal giornale officiale del Comitato Generale provvisorio in Palermo n. 1 del 13 febbraio 1848 |
N.B. Il documento originale venne donato, il 3 agosto 1953, da Antonio Gulioso jr. (1882 - l956) al Presidente della Società Operaia di Messina "per farne oggetto d'esposizione nell'archivio storico di detta Società".
1860 e oltre: l'avventura
di Garibaldi,
e di Crispi suo agente segreto
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Il 26 Luglio del 1859,
poco meno di un anno prima dello sbarco di Marsala, l'avvocato siciliano
Francesco Crispi (Ribera 1818 - Napoli 1901) - già nel Comitato di guerra
durante la rivoluzione del 1848 - arriva a Messina sotto le mentite spoglie
dell'argentino Manuel Pareda. |
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Vinni cu vinni e c'è lu
tricculuri |
9 Giugno 1860:
Picciotti e garibaldini: volontari di Tusa tra i Mille
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segreteria di stato dell'interno al signore .... presidente del comitato civico di tusa palermo 9 Giugno 1860 Signore la spedizione de' militi fatta al campo del generale fu opera che onora cotesto Municipio il quale volle anche stipendiarli durante il viaggio, quindi in risposta al di lei foglio del 28 Maggio ultimo nel manifestargline il gradimento le si appalesa di essersi indicati i loro nomi all'Intendenza Generale dell'Esercito il segretario di stato F.Crispi |
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Antonio Gulioso (1814 -1874) |
Presidente del Comitato Civico di Tusa |
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Il plebiscito del 21 ottobre 1860: le speranze deluse dei siciliani nel passaggio dai Borboni ai Savoia
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I contrasti tra l'ala filo-monarchica e
quella
filo-repubblicana dei liberali emergono subito dopo la liberazione di
Palermo, tanto che Garibaldi espelle dall'isola il La Farina che su mandato
di Cavour (nel timore di una deriva democratica e antisabauda
dell'impresa garibaldina), ordiva intrighi per controllarlo. Nel luglio del 1860, essendo Garibaldi in
procinto di esportare la rivoluzione nel napoletano, chiede a Vittorio
Emanuele di inviargli un "prodittatore" per sostituirlo a Palermo.
L'astuto Cavour gli manda Agostino Depretis in quanto avversario del
"repubblicano" Crispi e di sicura fede sabauda. In seguito, nel mese di settembre, i
contrasti tra Depretis e Crispi convincono Garibaldi a esonerare
Depretis e a scegliere il diplomatico Mordini. Questi riesce a mediare
efficacemente tra aristocratici e conservatori da una parte, che
spingono per l'immediata annessione, e i repubblicani di Crispi
dall'altra, che temporeggiano per cercare, ove possibile,
una formula diversa. Il 5 ottobre 1860, il prodittatore Mordini,
indice i comizi per l'elezione dei deputati dell'assemblea siciliana che avrebbero dovuto, a loro volta, determinare le modalità dell'annessione all'Italia. La
cerchia di liberali vicina a Crispi fomenta una soluzione repubblicana e
federalista in linea con il pensiero di Cattaneo. Per scongiurare
questo pericolo una commissione di nobili e clericali siciliani corre a
Torino e allarma Cavour, che subito, in difesa degli
interessi conservatori, opera mille pressioni su Garibaldi e lo convince
della necessità di un'annessione immediata. |
Affissione MURALE di propaganda per l'Annessione |
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(l'originale misura cm..29 X 21) |
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I quesito rivolto agli
elettori è il seguente : |
Dicembre 1860: il nuovo sovrano a Palermo, Deputazione del Municipio di Tusa presso Vittorio Emmanuele |
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Il primo DICEMBRE 1860 Vittorio Emanuele II di Savoia entra solennemente a Palermo tra entusiastiche accoglienze; il giorno seguente il Prodittatore Mordini gli consegna ufficialmente i risultati del Plebiscito, seguono gli "atti d'indirizzo" delle varie "deputazioni" delle località dell'isola. |
All'Onorevole Il Sig. Presidente del Consiglio Civico di Tusa |
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All'Onorevole Il Sig. Presidente del Consiglio Civico di Tusa |
4. Dic. 1860 Sig. Presidente nel ringraziar lei per l'alto onore che mi ha voluto dare nel prescegliermi qual uno dei Deputati a rappresentare codesto onorevole Municipio presso il Re Vittorio Emmanuele Re d'Italia, nello stesso tempo la prego di voler interpretare verso codesto rispettabile Consesso della mia più sentita riconoscenza per essersi rigordati di appartener ancor io a Tusa e poter essere utile in qualche cosa al mio paese natio. Spero che il Municipio resti contento del modo come è stato rappresentato dalla eletta Deputazione e di avere indovinato il pensiero nello indirizzo che qui accludo che, se ella crede, leggerà in consiglio una a queste poche righe di ringraziamento. Colga Sig. presidente i miei distinti ossequi mi creda div. servo Antonio Muni
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Dicembre 1860: Lettera d'indirizzo del Consiglio Civico di Tusa a Vittorio Emanuele II (minuta) |
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Sire Tusa grato rigordo alle memorie Siciliane e non ultima ad innalzare il glorioso vessillo della comune redenzione Saluta il Primo Soldato dell'indipendenza Italiana, mentre dall'altra porge un voto sincero di devozione, e di omagio al Re galantuomo Vittorio Emmanuele. Al grido d'Italia e Vittorio Emmanuele ogni cuore spera e gioisce, nel Re Vittorio Emmanuele i popoli contano la loro felicità, in Vittorio Emmanuele Soldato gli Italiani trovano la guarentigia della loro indipendenza. Primo Soldato d'Italia proseguite la marcia gloriosa dei vostri trionfi, ma Re legale e galantuomo siate felice nei vostri popoli, Tusa per mezzo nostro ve ne offre gli augurj. Accettateli ------------
I deputati del Consiglio Civico |
1861: le prime elezioni politiche per il
Parlamento
e l'inizio della "questione meridionale"
ANNO 1861 |
Il 27 GENNAIO 1861 - Nel neonato Regno d'Italia, si vota per le prime elezioni politiche del Parlamento nazionale (la legge elettorale è quella del 1848, fondata sul censo). Votano solo 239.000 cittadini, su una popolazione di 25.756.000; fra i deputati eletti nel nuovo parlamento democratico, 85 sono i nobili, 72 gli avvocati, 52 i medici o professori universitari, 28 gli alti ufficiali dell'esercito. |
Il 17 MARZO 1861 a Torino, dopo la capitolazione della cittadella di Messina, ancora occupata dalle truppe borboniche, viene proclamato il Regno d'Italia - |
CERTIFICATO D'ISCRIZIONE NELLE LISTE ELETTORALI - 1861 |
COLLEGIO ELETTORALE DI TUSA |
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Nel periodo post-unitario
la storia dell'isola si dissolve in quella dello stato unitario, mentre si
manifestano subito i problemi socio-economici della Sicilia. Sotto i Borboni esisteva un' unica imposta progressiva sul reddito, adesso vengono
esatte tutta una serie di tasse, tra cui quella odiosa sul macinato,
che era stata abolita da Garibaldi, nel 1860, appena autonominatosi
dittatore dell'isola. La coscrizione militare obbligatoria, cui la
Sicilia era stata da sempre esente, sottrae braccia insostituibili al lavoro agricolo e
viene vissuta come un abuso. Si assiste così alla renitenza alla leva e
alla diserzione
che producono di conseguenza il brigantaggio. |
Ora ca c'è l'Italia, fanu Italia, ccu 'na canna ali manu è la Sicilia, lu beddu regnu ha jutu a gammi all'aria, Palermu fa diunu chè vigilia! St'ebbica d'oru cchi ni curri lària, lu celu ni nni manna tirribilia; l'oru e l'argentu squagghiaru ppi l'aria, di carta la visteru la Sicilia! |
Qualche link
sulla rivoluzione siciliana del 1848, consulta: |
- Santi Correnti: Storia di Sicilia come storia del popolo siciliano. Edizioni Clio, 2003 |
in rete: |
http://www.cronologia.it/storia/a1848n.htm ( link esterno) |
sul periodo risorgimentale e sulla storia della sicilia |
in rete: |
- I fatti e le varie opinioni: www.cronologia.it |
- il punto di vista indipendentista: www.csssstrinakria.org/mafia.htm |
- il punto di vista dei neo borbonici: www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Documenti/Pebliscito.htm#legittimisti |
- in libreria: |
- Santi Correnti: Storia di Sicilia come storia del popolo siciliano. Edizioni Clio, 2003 |
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